Strizzare l’occhio
Obiettivi: qui si può esercitare la capacità di attenzione e reazione, rilassandosi e divertendosi. Gli elementi di competizione presenti nel gioco, lo stratagemma dell’occhiolino, l’afferrare e il trattenere il compagno consentono ai fanciulli di esprimere l’aggressività in modo positivo, rimuovendo, almeno in parte eventuali sentimenti ostili. Partecipanti: età minima 8 anni; numero dei giocatori a piacere. Durata: circa 15 minuti. Conduzione del gioco: Vorrei provare con voi un gioco che si chiama “Strizzare l’occhio”. Abbiamo bisogno di un numero di sedie pari alla metà dei ragazzi del nostro gruppo. Disponiamole in cerchio. Ora metà del gruppo occupa le sedie, mentre gli altri si dispongono, in piedi, dietro di esse. Adesso inserisco nel cerchio una sedia nuova dietro alla quale mi metterò io. Se i ragazzi sono in numero dispari, il posto dell’animatore sarà preso da uno di loro. Ecco come si gioca. Naturalmente non ho nessuna voglia di rimanere dietro a una sedia vuota. Cercherò dunque di attirare l’attenzione di uno dei bambini seduti strizzandogli l’occhio per fargli capire che vorrei si sedesse di fronte a me (è proibito parlare). Non appena si accorgerà del mio gesto, egli dovrà occupare in un lampo la sedia vuota. Colui che si trova dietro la sua sedia non vorrà rimanere solo e cercherà perciò di impedirne la fuga, afferrandolo con prontezza. Se gli riesce, peggio per me! Dovrò tentare la fortuna con qualcun altro. Quando finalmente riuscirò a far occupare la mia sedia, toccherà a un altro bambino fare l’occhiolino a quello che si trova dietro la sedia rimasta vuota. Dividete il gioco in due tempi di circa 5 minuti l’uno, invitando i bambini a scambiarsi i ruoli. Parliamone insieme: Mi sono divertito? Che cosa mi è piaciuto di più: scappare, fare l’occhiolino o trattenere il compagno? Che cosa mi ha colpito nel comportamento degli altri? Come mi sento adesso? L’esperienza ci dice… Si tratta di un gioco tradizionale semplice e divertente che mette in contatto i ragazzi, stimolando le loro capacità percettive e risvegliando la loro energia psichica e intellettuale. E’ molto importante che i partecipanti non parlino tra loro, così da potersi concentrare sui segnali non verbali.